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George Piro della UFC criticato per conflitto d’interessi

George Piro della UFC criticato per conflitto d'interessi

George Piro è il personaggio chiave della transizione in atto nel sistema antidoping UFC ma sta ricevendo varie critiche.

Nell’ambito dell’accesa controversia che ha visto USADA, partner della promotion dal 2015, uscire di scena sbattendo la porta ed accusando Dana White ed il suo team di voler concedere degli ingiusti privilegi ad alcuni atleti, la UFC ha prontamente messo in piedi un nuovo sistema di contrasto al doping affidandone il coordinamento a Piro.

Tuttavia la designazione dell’ex agente FBI ha lasciato molti osservatori ed addetti ai lavori piuttosto interdetti.

George Piro troppo vicino all’American Top Team?

Nel presentare le credenziali che hanno portato alla scelta di George Piro, è stato dato gran risalto al suo passato nell’agenzia di sicurezza federale  presso la quale ha diretto anche interrogatori molto importanti quali quello di Saddam Hussein.

Tuttavia non è stato fatto accenno al fatto che l’ex ufficiale si allena stabilmente da anni presso l’American Top Team, una delle palestre più importanti al mondo che fornisce moltissimi atleti alla UFC e non è stata presentata nessuna sua credenziale che lo qualifichi come esperto in materia di antidoping.

Tale occorrenza ha destato critiche inerenti la sua possibile mancanza di imparzialità delle quali si è fatto voce il veterano Matt Brown

Le parole di Brown

“La cosa che ho notato durante la conferenza stampa e che, probabilmente, mi ha maggiormente infastidito”, ha dichiarato a MMA Fighting  Matt Brown. “è che la UFC abbia deciso che George Piro sia al comando senza che nessun altro possa avere voce in capitolo.

Poi, quando viene chiesto loro della sua credibilità, integrità e tutto il resto, la risposta è fondamentalmente: “Fidatevi di noi” e basta. Non mi è piaciuto per niente.”

Spero, e sfortunatamente possiamo solo sperare, perché ancora non abbiamo una contrattazione collettiva e non abbiamo voce in capitolo in materia, che George Piro sia realmente equo e non aiuti gli atleti [dell’American Top Team] con comportamenti compiacenti perché si allena con loro.” ha concluso il veterano dando voce ai dubbi di molti.