In Indycar ci sono dei grossi problemi in casa Penske che ha visto la sospensioni di quattro membri dello staff in seguito ad uno scandalo.
Tra i sospesi c’è il braccio destro di ‘The Captain’, ovver Tim Cindric, e il direttore generale di lunga data Ron Ruzewski. La sospensione è precisamente di due gare, incluso la delicata tappa della Indy 500.
Penske si è scusato per gli errori commessi e ha riconosciuto la gravità della situazione per lo sport. Lo scandalo è nato dalla squalifica dei piloti di casa Penske Josef Newgarden e Scott McLaughlin per utilizzo illegale del push-to-pass nella gara di apertura della stagione a St. Petersburg.
Cosa è successo in Indycar?
La vettura in Indycar del compagno di squadra Will Power presentava lo stesso software illegale, ma a differenza degli altri due piloti non ci sono prove che lo abbia usato impropriamente. Nonostante ciò, Power ha subito una penalizzazione di 10 punti e una multa.
Ecco il comunicato: “A seguito delle sanzioni inflitte al team e ai piloti del Team Penske INDYCAR dopo Long Beach, il Team Penske ha condotto una revisione interna. Dopo un’analisi completa e approfondita delle informazioni, il Team Penske ha determinato che ci sono stati significativi fallimenti nei nostri processi e nella comunicazione interna”.
Prosegue il comunicato Penske: “Di conseguenza, Luke Mason (ingegnere di gara n. 2) e Robbie Atkinson (ingegnere dati senior) saranno sospesi dal Team per le successive due gare IndyCar, inclusa, come detto in precedenza, la Indianapolis 500.
Infine, Ron Ruzewski (direttore generale del Team Penske INDYCAR) sarà anche lui sospeso per due gare, insieme a Tim Cindric (presidente del Team Penske), che ha la responsabilità di tutte le operazioni del Team Penske”.
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