Le MMA sono uno sport molto giovane e, quindi, il set di regole che le governa è ancora in cambiamento e piuttosto frammentato.
La coesistenza di diverse promotion e diverse Commissioni Atletiche, soprattutto negli Stati Uniti, inoltre, fa si che un fighter si possa trovare a dover rispettare regolamenti differenti a seconda di dove combatte.
PFL, ad esempio, nel suo torneo non ammette le gomitate, ONE Championship, invece, permette le ginocchiate alla testa ad un avversario che è a terra, cosa proibita in ogni altra organizzazione, ma, con riferimento alla UFC, una regola su tutte ha creato le maggiori controversie negli ultimi anni.
L’oggetto del contendere che le MMA vogliono modificare è la definizione di “grounded opponent”, cioè di avversario a terra che, quindi, non può essere colpito con calci o ginocchiate alla testa.
Perchè le MMA vogliono un cambiamento?
La definizione di grounded opponent nelle MMA può sembrare una facezia ma, invece, sta diventando un cavillo che ha condizionato molti incontri.
Al momento basta avere le mani a terra per essere considerato grounded e, quindi, non soggetto a determinati colpi.
Da Jon Jones contro Smith, a Yan contro Sterling, fino ai più recenti Ankalaev vs Walker e Allen vs Evloev, abbiamo assistito a titoli mondiali o incontri di grande rilievo il cui esito è stato condizionato dall’applicazione, o meno, di tale regola e dal modo in cui i fighter si sono attenuti ad essa.
Andy Foster, direttore della Commissione Atletica della California, storicamente una delle più importanti ed influenti istituzioni sanzionatorie negli Stati Uniti, ha proposto un cambiamento per limitare le zone d’ombra.
La sua idea consiste nell‘eliminare le mani dalla regola e nel considerare, quindi, un atleta a terra solo se altre parti del corpo quali ginocchia, gomito o schiena tocchino il tappeto. Tale modifica eviterebbe quello che molti fighter stanno facendo per sottrarsi ai colpi e, cioè, limitarsi ad appoggiare le mani a terra pur trovandosi in piedi.
Alcuni arbitri, come ad esempio Herb Dean, già adesso, se il peso non è spostato sulle mani, e queste sono solo appoggiate, non considerano l’atterramento ma, queste interpretazioni soggettive finiscono per creare ancora più confusione ed il mondo delle MMA beneficerebbe sicuramente di una semplificazione in tal senso.
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