Non riesce l’impresa all’Italia, che vince la medaglia d’argento ai World Games alle spalle degli Stati Uniti, padroni di casa e inventori di questo sport. Ma chi credeva che gli americani avessero gioco facile è stato smentito da una prestazione fantastica degli Azzurri, capaci di tenere testa ai maestri statunitensi fino a metà del secondo tempo. La partita, che ha assegnato le prime, storiche medaglie ai World Games in questa disciplina, è finita 46 a 36.
Il sogno è sfumato per un soffio…o forse no. Perché se ci avessero detto che la Nazionale Italiana avrebbe giocato la finale contro gli USA ai World Games, tenendo testa ai ‘maestri’ di questo sport per quasi tutto l’incontro, non ci avremmo mai creduto. Non da svegli.
E invece è successo, e nella notte gli Azzurri di coach Giorgio Gerbaldi si sono messi al collo una storica medaglia d’argento, storica per l’Italia ma anche per il flag football, mai prima d’ora ammesso ad un palcoscenico internazionale così importante come quello dei World Games. E se gli osservatori del CIO, presenti alla manifestazione, avevano bisogno di conferme per decidere se includere o meno questo sport tra quelli olimpici nel prossimo futuro, certamente lo spettacolo offerto in campo dalle due squadre non può averli delusi.
La sfida tra Davide e Golia, come veniva presentata, si è infatti dimostrata una sfida ad armi pari, con l’Italia che mette per prima punti sul tabellone con Jared Gerbino, che riceve il primo dei 6 lanci perfetti in endzone che Luke Zahradka eseguirà nell’arco dell’incontro. La trasformazione, però, non riesce (e questo, purtroppo, sarà il leit motiv della serata per i colori azzurri) e due minuti dopo gli Stati Uniti raggiungono e poi superano con la conversione da due punti l’Italia: 8-6. L’attacco italiano risponde subito nel drive successivo, questa volta con Tamsir Seck, prova a pareggiare i conti con un extra point dalle 10 yard, ma di nuovo il tentativo non va a buon fine: 8-12. Prima dell’intervallo, ancora due segnature a testa per Stati Uniti e Italia, rispettivamente con Bruce Mapp e Ladderick Smith (che segnano e trasformano sempre da due punti, scambiandosi i ruoli) da una parte, e Gianluca Santagostino dall’altra: 24 a 24 e si va alla pausa di metà partita. L’immagine sul tabellone di questo punteggio è di quelle che resteranno scolpite nella memoria degli appassionati: l’Italia se la sta giocando questa finale, contro gli USA!
Si riparte nel terzo periodo e sono gli americani a segnare per primi con Laval Davis, con la solita letale ed immancabile trasformazione da due punti, di Darrel Doucette. Gerbino riporta sotto l’Italia, tenuta però a due punti di distanza per un’altra conversione sbagliata degli Azzurri. Il duello continua: Doucette segna con una corsa e poi trasforma ancora da due punti (38-30), poi il gioco-break degli americani, che intercettano Zahradka, restituiscono l’ovale alla propria offense e raddoppiano il vantaggio con Bruce Mapp e Johhny Rembert (conversione da 2, la quinta a buon fine su 6 tentate!): 46 a 30. Gli Azzurri, però, non si arrendono, onorando fino alla fine questa splendida e storica finale per il flag mondiale e chiudono pareggiando i conti per numero di TD segnati, grazie alla ricezione di Gerbino che fissa il punteggio sul 46 a 36. E’ tutta qui la differenza tra queste due straordinarie squadre, in quei 10 punti frutto delle trasformazioni che hanno garantito agli USA di tenere a distanza un’Italia mai doma, bellissima e coraggiosa.
E allora, nominiamoli tutti questi nostri campioni, perché dopo il titolo europeo vinto lo scorso novembre dalla Nazionale Tackle, oggi un altro Blue Team è entrato di diritto nella storia del nostro sport:
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