World Athletics ha deciso di bandire le atlete transgender dalle competizioni femminili per proteggere l’integrità e la regolarità degli eventi.
Da ora, tutte le atlete nate uomo e che hanno fatto la transizione per diventare donna non potranno più partecipare agli eventi dedicati solamente alle donne in quanto rappresenterebbe un vantaggio illegale.
A dare una decisione definitiva sul provvedimento è stato Lord Coe, presidente dell’organizzazione, in una conferenza stampa.
Le atlete transgender non parteciperanno ad eventi femminili di World Athletics
Lord Coe, presidente di World Athletics, ha dichiarato che le atlete transgender, ovvero chi ha fatto la transizione da uomo a donna, non potranno partecipare alle competizioni femminili.
La decisione è stata presa per mantenere una certa integrità, in quanto per molti rappresenterebbe un ingiusto vantaggio. A partire dal 31 Marzo quindi solo chi è nata donna potrà partecipare alle competizioni femminili organizzare dall’ente.
“A Gennaio abbiamo provato a parlare con le federazioni per poter cambiare i regolamenti sulla partecipazione delle donne transgender nelle competizioni femminili. Il problema, come indicato in precedenza, è quello di trovare un equilibrio tra l’essere inclusivi e il non avere vantaggi scorretti“, ha dichiarato Coe in conferenza stampa.
A memoria di molti, si deve tornare all’inizio degli anni 2010 per avere un caso eclatante di questo tipo, ovvero quello della sudafricana Caster Semenya, che per molto tempo è stata al centro di voci sulla sua sessualità, ma che tornò a gareggiare dopo i test del caso.
BREAKING: World Athletics excludes transgender women from elite female track & field competition following review from March 31st.
President Lord Coe: “the Council agreed it must be guided by our over-arching principle which is to protect the female category.” ⬇️ pic.twitter.com/qXfBWUPGCn— Dan Roan (@danroan) March 23, 2023