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Berrettini parla di Djokovic nel programma ‘Un giorno con’

Berrettini parla di Djokovic nel programma 'Un giorno con'

Berrettini ha definito “alieno” Novak Djokovic in un’intervista fatta al programma “Un giorno con”.

E’ Matteo Berrettini il primo ospite del nuovo programma “Un giorno con” trasmesso sul canale YouTube di Denis Tarantello, alias “Sinnaggagghiri”.

Si tratta di un format social prodotto interamente da Red Bull, dove Denis Tarantello passa un’intera giornata con un ospite speciale. Il protagonista della prima puntata è proprio il tennista italiano.

Il tennista romano ha colto l’occasione per parlare un po’ di Nole Djokovic, definendolo così: ” È impressionante vedere gli stimoli che ha dopo tutto quello che ha fatto e il modo in cui gestisce il suo corpo. E’ un alieno, come del resto Nadal e Federer, ma lui è quello che forse per caratteristiche è più lontano da quello che sono io e per quello lo vedo così”

Berrettini parla anche di Nadal e Federer. E sugli Slam?

Berrettini oltre alle parole parole al miele nei confronti di Djokovic, non perde occasione di elogiare anche Nadal e Federer.

Su Nadal si è espresso così: “Energia pura, un toro. Quando entra in una stanza senti l’energia che ha addosso. E quando racconta qualcosa che ha fatto, che sia andato a pesca o a giocare a golf, sembra che ti stia raccontando le guerre puniche. Sta a seimila, energia pura”

Su Federer parla cosi: “Una persona che ha sempre la parola giusta e sempre il mood giusto per qualsiasi atmosfera o situazione. Elegante sarebbe scontato. Fondamentalmente ha una coscienza di sé molto profonda e una grande sensibilità. Quindi direi sensibile.”

Successivamente al tennista di Roma gli viene chiesto di definire con degli aggettivi i quattro Slam del circuito. Ecco le sue parole a riguardo: ” L’Australia Open è energetico e solare, C’è un’energia bella, pulita. Quando invece penso a Roland Garros penso sempre a Nadal, perché ne ha vinti 84 (ride). Wimbledon invece è storico e vorrei che fosse il mio primo Slam vinto. L’US Open invece è un torneo incasinato. Sia la città sia il posto in cui giochiamo. Un delirio americano, ma nel senso buono.”