UFCMMA

Conor McGregor, storia di un declino sportivo

Conor McGregor, storia di un declino sportivo

Conor McGregor si appresta a fare il suo ritorno nella gabbia e in questo pezzo andremo a ripercorrere la sua carriera dall’ascesa fino al declino.

Pochi atleti nella storia dello sport hanno avuto un successo sportivo, mediatico ed economico rapido come lo ha avuto ‘The Notorious’, il nickname del fighter più iconico di MMA, Conor McGregor.

La sua è una storia di quelle che si vedono nei film americani, di un ragazzo che parte dal nulla, dove nessuno credeva in lui, lavora sodo, ottiene successo e poi finisce per sprofondare nel buio.

La vita di Conor McGregor

La storia di Conor McGregor inizia a Dublino il 14 luglio 1988. Conor è un bambino agitato, non sta mai fermo, non è molto interessato alla scuola alla quale preferisce il calcio e la Kickboxing che inizia a praticare a 12 anni. Come calciatore Conor se la cava bene, gioca come attaccante e continua a segnare a ripetizione.

Lascia la scuola abbastanza presto e inizia a lavorare come idraulico. Ha 16 anni e, stufo del lavoro, un giorno entra in una palestra di MMA di Dublino e per lui è amore a prima vista. Stando a quanto da lui dichiarato, da quel momento promette a se stesso di diventare un’atleta professionista nelle MMA. Nella sua visione, l’obbiettivo è quello di guadagnare tanti soldi per sistemare se stesso e la propria famiglia.

I genitori non sono d’accordo con la scelta del giovane McGregor, ma non c’è niente da fare, Conor McGregor a 19 anni fa il suo primo incontro amatoriale che vince per TKO dopo soltanto un minuto di combattimento. Il suo passaggio al professionismo è una mera formalità: dopo pochi allenamenti, nell’anno successivo all’esordio, in molti hanno già notato le possibilità dell’allora ventenne.

Da Cage Warriors alla UFC

L’8 marzo 2008 debutta da professionista vincendo per TKO al secondo round. L’irlandese inizia ad allenarsi sempre più intensamente alla SBG Ireland di John Kavanagh e vince un altro incontro per KO/TKO.

Tuttavia, in uno sport completo come le MMA bisogna essere preparati in ogni fase del combattimento e il giovane Conor McGregor trascura la parte di grappling. Tutti i suoi limiti emergono nel terzo incontro, che perde per sottomissione in appena 69 secondi. Questo suo limite si ripeterà nel sesto match da professionista, con il futuro fighter UFC Joseph Duffy, in cui perderà sempre per sottomissione.

Da quel momento scatta qualcosa nella testa di McGregor, cambia marcia negli allenamenti e il risultato si vede nella gabbia. Iniziano ad arrivare delle vittorie a ripetizione in diverse promotion irlandesi comprese. Tra queste, McGregor risulta devastante in Cage Warriors, l’organizzazione di MMA più influente in Europa.

Grazie a due vittorie in Cage Warriors, e sei di fila in generale, Conor McGregor ottiene la title shot per la cintura dei pesi piuma. Il 2 giugno del 2012 Conor vince per sottomissione, battendo Dave Hill a Cage Warriors 47 con una Rear Naked Choke al 2° round. Per lui è il primo titolo in carriera .

La conquista del titolo fa un gran rumore dato che l’irlandese non è soltanto un fighter talentuoso, ma è anche un abile intrattenitore. Conor è un trash talker che attira tutte le attenzioni su di sé. I fan lo amano e, forte dello status che si è creato, Conor McGregor riesce ad ottenere la title-shot per il vacante titolo dei pesi leggeri di Cage Warrior.

McGregor sfida dunque Ivan Buchinger il 31 dicembre 2012 per il titolo dei pesi leggeri CW. L’incontro viene visto da molti appassionati di tutto il mondo, anche dalla UFC stessa, che intende firmare ‘The Notorious’ in caso di vittoria.

Il successo dell’Irlandese arriva in grande stile con un KO nel primo round. Quel ragazzo che voleva fare soldi ha ora mantenuto una parte della promessa, dominando in Cage Warriors. E dopo aver vinto le due cinture arriva un obiettivo ben più grosso: ripetere l’impresa in UFC.

La rapida ascesa in UFC

Conor McGregor inizia l’avventura in UFC il 6 aprile 2013 contro il modesto Marcus Brimage. Bastano soltanto 67 secondi all’Irlandese per mandare al tappeto l’Americano. Nel post match arriva anche il bonus ‘KO of the Night’.

Fin dai tempi della CW, l’atleta della SBG aveva alternato due classi di peso diverse. Conor passava infatti dalla pesi piuma ai pesi leggeri all’interno della gabbia. Per essere competitivo in UFC, tuttavia, decide di stabilizzarsi nei featherweight, così da ambire al titolo.

Il secondo incontro in UFC avviene contro il più giovane Max Holloway, futuro campione e leggenda UFC. McGregor affronta il match in non perfette condizioni fisiche, ma riesce a dominare ugualmente l’americano mostrando anche notevoli miglioramenti nel grappling.  Il match è molto intenso e per la prima volta nella sua carriera, l’Irlandese vince ai punti: 30-27.

McGregor decide che è giunto il momento di fermarsi e dopo il match si prende del tempo utile. Si prende del tempo per sé, per ristabilirsi fisicamente e soprattutto per operararsi.

Nel frattempo, la McGregor mania esplode con fan di tutto il mondo che impazziscono per lui. Conor torna nella gabbia 11 mesi più tardi ottenendo immediatamente il main event nella card organizzata proprio nella sua Irlanda. Il fatto di organizzare un evento a Dublino, certifica il grande interesse attorno alla figura di ‘The Notorious’.

La terza vittima di Conor McGregor in UFC è il Brasiliano Diego Brandao. Il Brasiliano è nervoso fin dal weigh in dove non sopporta il trash talking dello sfrontato irlandese. Tuttavia il match sarà ben poca cosa: KO al primo round e Conor McGregor che avanza prepotentemente verso la top ten dei pesi piuma.

 


Il successivo avversario naturale per l’Irlandese è Dustin Poirier, posizionato poco sopra di lui nei ranking. Conor stuzzica anche ‘The Diamond’ , il quale perde la concentrazione già nel primo round subendo un tremendo TKO in meno di due minuti.

A quel punto tutti capiscono che Conor McGregor fa sul serio, non è soltanto un chiacchierone. Il ragazzo sa combattere e mostra miglioramenti match dopo match con il livello dei suoi avversari che si alza ogni volta.

Conor chiede a gran voce la title shot, vuole spodestare il Re Jose Aldo Jr che regna incontrastato da diversi anni. L’ultimo ostacolo prima dell’incontro titolato si chiama Denis Siver, un modesto fighter tedesco in là con gli anni che McGregor mette KO in due round.

Al termine dell’incontro, l’irlandese si accorge della presenza tra il pubblico del campione Jose Aldo, corre verso di lui, scavalca la gabbia e inizia a urlargli di tutto. Mai nessuno si era rivolto in questo modo al brasiliano, mai nessuno prima d’ora aveva osato sminuire le sue indiscusse abilità.

La consacrazione in UFC

Il 2015 è un anno storico per Conor McGregor e per la UFC. Quest’ultima vede incrementare di molto i suoi guadagni soprattutto grazie ai due fenomeni mediatici del momento: lo stesso McGregor e Ronda Rousey.

La UFC annuncia finalmente la data che tutti i fan delle MMA aspettavano: la sfida con Jose Aldo viene fissata per l’11 luglio 2015.

Nei mesi precedenti la promotion organizza tour e conferenze stampa in giro per il mondo, comprese l’Irlanda e il Brasile. Nascono dei siparietti iconici con McGregor che si prende sempre gioco di Aldo combinandogliene di tutti i colori: gli strappa la cintura da sotto il naso, lo prende in giro e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, a due settimane dal grande evento, Aldo si tira indietro a causa di un infortunio e la UFC chiama come sostituto il peso piuma numero 2 al mondo Chad Mendes. L’Irlandese accetta e obbliga la UFC a inserire il titolo ad interim come posta in palio, scommettendo nuovamente su sé stesso come in Cage Warriors.

E anche questa volta, Conor McGregor indovina nuovamente il suo pronostico: soffre a terra con l’americano e poi lo manda KO nel secondo round diventando campione ad interim dei pesi piuma. Dana White deve obbligatoriamente far combattere Aldo contro ‘The Notorius’, e dunque si lavora subito per l’unificazione delle due cinture. Nel frattempo Jose Aldo diventa il numero 1 Pound for Pound, ovvero il lottatore più forte al mondo, rendendo la sfida ancora più interessante per i media di tutto il mondo.

L’evento che vedrà finalmente il duello tra i due viene annunciato: sarà UFC 194 ad ospitare l’unificazione delle cinture.

Il 12 dicembre 2015 sarà dunque la data nella quale, alla MGM Grand Garden Arena di Las Vegas, i due si affronteranno. Nelle interviste che anticipano l’evento, Conor azzarda un pronostico esagerato:

“Nei face to face lo vedo troppo nervoso, la sua mano destra trema, mi vuole colpire con tutta la sua forza. Finterà di colpirmi con il destro per poi lasciar andare il sinistro, io lo anticiperò e lo metterò KO al primo scambio”.

Eppure, anche se esagerata, tale premonizione diventa realtà quando Conor McGregor sconfigge Aldo in soli 13 secondi, al primo scambio, proprio come aveva pronosticato. L’Irlandese inizia a definirsi ‘Mystic Mac’ mentre solleva la cintura pesi piuma UFC. In questa situazione nessuno sembra in grado di contrastarlo, ma Conor ha già spostato le sue attenzioni verso un’altra divisione.

 

Conor McGregor diventa leggenda

Da campione UFC la McGregor mania cresce sempre di più con l’irlandese che viene ospitato nelle trasmissioni statunitense più seguite e diventa l’uomo immagine della UFC stessa.

McGregor ha oramai scalato l’olimpo dei lottatori, ma invece che difendere la cintura come tutti si aspettavano, metta la pedina ancora più avanti sulla scacchiera. Nonostante la fama, il successo, il denaro, Conor non perde di vista la sua missione: diventare il primo double champ della storia UFC.

Invece di attendere uno sfidante per la cintura, preferisce chiamare in causa subito il campione dei pesi leggeri Rafael Dos Anjos. La UFC accetta che l’Irlandese punti ad un’altra cintura e organizza l’incontro per UFC 196 del 5 marzo 2016.

Tuttavia, anche questa volta qualcosa va storto. Dos Anjos si tira indietro a poche settimane dal combattimento per un infortunio al piede e salta la possibilità immediata, per Conor, di diventare immediatamente Double Champ.

Conor McGregor decide di accettare come rimpiazzo Nate Diaz, fratello dell’ex campione Strikeforce Nick Diaz. Inoltre, per fare un favore a Diaz, Conor accetta di lottare nella divisione dei pesi welter visto che Nate dice di non riuscire a tagliare tutto quel peso in poco tempo.

Una scelta che sarà fatale per il nuovo campione dei pesi piuma dato che, nel corso del secondo round, in seguito ad uno-due, perde le energie per poi cedere alla sottomissione dello statunitense. È la sua prima sconfitta in UFC.

Conor reagisce da campione chiedendo immediatamente a Dana White presidente della promotion il rematch. La rivincita viene organizzata per agosto a distanza di 5 mesi dal primo incontro. Questa volta la musica sarà ben diversa con l’irlandese che manda knockdown ben 3 volte Nate Diaz e vince ai punti.

Archiviata la pratica Nate Diaz, Conor McGregor riprende in mano il suo desiderio di diventare double champ. L’Ultimate Fighting Championship acconsente all’ennesima richiesta del fighter. Il 12 novembre 2016, nel primo evento della UFC al Madison Square Garden, il main event sarà proprio tra McGregor e il campione lightweight Eddie Alvarez.

A UFC 205 va in scena una delle performance migliori da parte di Conor McGregor. L’Irlandese combatté infatti un match praticamente perfetto. Sono 3 i knockdown subiti da Alvarez prima di perdere i sensi dopo l’ennesima combinazione fantastica dell’Irlandese.

Alla fine del 2016 Conor McGregor ce l’ha fatta. Il ragazzo che voleva dominare le MMA è diventato il primo lottatore della storia a diventare double champ UFC.

 

L’inizio del declino

Conor McGregor decide di prendersi una pausa dopo i molti match combattuti nel giro di poco tempo. Sfruttando l’enorme popolarità che ha guadagnato negli ultimi anni, nell’agosto 2017 riesce ad esaurire quello che lui definiva un sogno: sfidare in un incontro di pugilato l’ex campione Floyd Mayweather.

Sono i due nomi più famosi degli sport da combattimento e ottengono borse da capogiro per il match: 300 milioni per l’imbattuto pugile e 100 milioni per la star delle MMA. Il match vede trionfare Floyd Mayweather per TKO dopo un godibile incontro.

I fan a quel punto si immaginano un ritorno in gabbia dell’irlandese. Tuttavia, Conor comincia a perdere la voglia di combattere dopo che ha raggiunto centinaia di milioni di dollari e dopo aver centrato l’obiettivo che si era prefissato a inizio carriera.

L’Irlandese inizia a fare feste, a girare con il suo yacht, cede ad alcuni vizi, affronta alcune cause legali e solo un nome stuzzica in lui la voglia di tornare a competere: il nuovo campione dei pesi leggeri Khabib Nurmagomedov. Con Khabib, l’Irlandese intraprende una spietata rivalità che va ben oltre lo sport, raggiungendo anche insulti personali e aggressioni come, ad esempio, assaltare il van in cui era presente il daghestano.

La questione avrà il suo epilogo dentro la gabbia a UFC 229 del 6 ottobre 2018. L’evento passato alla storia come il PPV più acquistato della storia della promotion con 2,4 milioni di vendite, mostra il futuro di McGregor.

La sfida viene vinta da Khabib tramite TKO, McGregor appare in un evidente declino atletico e le scene post-incontro fanno il giro del mondo: un Khabib infuriato corre nel mezzo al pubblico, cercando di picchiare la crew dell’Irlandese.

 

Il ritorno e il triste finale di carriera

Conor McGregor, ferito nell’orgoglio, torna ad allenarsi seriamente e torna a combattere dopo un anno dal grande match con il russo. Affronta e mette KO in un minuto Donald Cerrone nella categoria dei pesi welter, affermando di non riuscire a tagliare nuovamente fino ai pesi leggeri.

Poi subentra la pandemia del COVID-19 e così l’Irlandese torna in azione nel 2021, contro Dustin Poirier. A UFC 257 McGregor parte bene contro lo statunitense, ma poi accusa i calf kicks e finisce per perdere per per KO. Una lezione durissima quella rifilata dallo statunitense, alla quale l’irlandese reagisce tornando a sfoderare il peggio di sé.

Inizia uno spietato trash talking dove Conor mette in mezzo pure la moglie di Poirier, sia nelle interviste che sui social. La UFC, felice di aver nuovamente la sua gallina dalle uova d’ora, organizza il terzo combattimento tra i due a UFC 264. L’epilogo è tragico: Conor si rompe la gamba al termine del primo round ed è costretto ad una lunga riabilitazione.

Per molti significa la fine della sua carriera, ma ‘The Notorious’ rassicura i fan che tornerà più forte di prima. Da quell’annuncio sono passati 3 anni e in questo arco di tempo Conor McGregor finisce sempre di più nei guai.

Denunciato da un uomo per un aggressione, una donna lo accusa per un presunto rapporto non consenziente in un’arena NBA, in Italia è stato accusato di aver picchiato Francesco Facchinetti e nel 2023 è stato coinvolto in diverse problematiche di carattere legale.

Il 2024 sembra tuttavia l’anno giusto per il ritorno di Conor McGregor nell’ottagono. Viene annunciato come uno degli allenatori de “The Ultimate Fighter” e, come da tradizione, avrebbe un match contro l’altro allenatore.

Viene dunque annunciato il match con Michael Chandler per UFC 303 del 29 giugno. Tuttavia, a poche settimane dall’evento, l’irlandese si tira fuori da un incontro per la prima volta in carriera per un infortunio al piede.

Dopo aver aspettato l’incontro per oltre un anno, i fan dell’Irlandese e non solo si chiedono se tornerà davvero nella gabbia. Per molti, la carriera di uno dei più grandi fighter della storia è giunta al termine già dalla sconfitta con Khabib.

Dopo aver ripercorso la vita e il declino di uno dei fighter che ha ispirato migliaia di atleti di MMA, tra cui campioni del mondo UFC attuali come Sean O’Malley e Ilia Topuria, possiamo quasi stabilire una sentenza: la sua carriera sembra essere ad un passo dalla fine.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Conor McGregor Official (@thenotoriousmma)