Juan José Ortega ha accusato un malore nel finale della seconda tappa colombiana della Vuelta, durante la corsa maschile di ciclismo su strada.
Il mondo del ciclismo non è nuovo a tragedie simili, anche se questa volta non si tratta di un incidente su strada. La notizia della morte di Ortega ha lasciato tutti senza parole, anche a causa della dinamica della tragedia. Mentre stava gareggiando, il diciasettenne ha accusato un malore ed ha iniziato a vomitare, finché non ha perso i sensi a tre kilometri dal traguardo.
Inutili i soccorsi che l’hanno subito trasportato alla clinica di Soacha, ma non c’è stato nulla da fare.
Secondo le prime analisi Juan José Ortega è stato colpito da un infarto
Juan José Ortega era un talentuoso ciclista di 17 anni, con un promettente futuro dinnanzi a sé. Purtroppo un malore l’ha strappato dalle braccia dei suoi cari quest’oggi a Anapoima, seconda tappa della Vuelta. Il mondo del ciclismo perde un altro talento promettente.
Le prime analisi dei medici riferiscono che il giovane sia stato colpito da un infarto. Anche le dinamiche dell’incidente sembrano dargli ragione, ma senza l’autopsia non se ne può ancora avere conferma. L’autopsia sarà perciò l’unica a stabilire la reale causa del decesso di Juan José Ortega.
Jairo Monroy, presidente della Lega ciclistica di Bogotà, ha voluto rilasciare le seguenti dichiarazioni: “Juan veniva dal mondo della mountain bike e aveva già partecipato alla Vuelta del Futuro e al Porvenir. Era un corridore completo e siamo distrutti per quello che è successo. Ortega aveva solo 17 anni e una buona carriera davanti. Lo si poteva già considerare una promessa”.
“Stava passando dalla mountain bike al ciclismo su strada e si era distinto in entrambe le discipline. Ortega aveva ottenuto buoni risultati, ma è questa tragedia è veramente deplorevole”.
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