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Luigi Samele: sfogo social dopo la squalifica dell’Ucraina

Luigi Samele: sfogo social dopo la squalifica dell'Ucraina

Luigi Samele, schermidore italiano medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ha lasciato ai social network la frustrazione per la squalifica dell’Ucraina.

Nella giornata di oggi, l’Ucraina ha ricevuto la squalifica per la gara di sciabola femminile ai Mondiali di Scherma in corso a Milano. La decisione, presa dalla FIE, è avvenuta dopo che Olga Kharlan non ha stretto la mano all’avversaria Anna Smirnova, rappresentante della Russia.

Luigi Samele, fidanzato della Kharlan, ha commentato quanto accaduto in pedana nella giornata di oggi. Lo sciabolatore ha deciso di affidare ad Instagram tutta la frustrazione per quanto accaduto in un momento storico dove le tensioni politiche tra Russia ed Ucraina sono quantomeno accentuate.

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Lo sfogo social di Luigi Samele

Nel lungo post Instagram di Luigi Samele si legge:

“Sono cresciuto con dei sogni nel cassetto. Ben presto ho capito che non viviamo in un mondo di favole. Nella mia carriera ho visto e capito tante cose che non avrei mai voluto capire e vedere.

Oggi, per la prima volta, mi vergogno di far parte di un sistema dove le regole sono fatte da pochi per pochi e dove chi ti può aiutare non aspetta altro che il tuo fallimento.”

Il lungo post di Luigi Samele parla poi indirettamente di quanto accaduto in pedana alla fidanzata Olga Kharlan:

“L’ho provato oggi non sulla mia pelle ma sulla pelle di chi mi è caro. Sulla pelle di chi, per amore di questo sport, ha rischiato ed è stato tradito. Tutto questo in un silenzio assordante.

Sono fiero di combattere per i miei ideali e sono fiero anche di te! Cammina sempre a testa alta.”

La stessa Olga Kharlan ha rilasciato in lacrime alcune dichiarazioni su quanto accaduto:

“Penso che abbiate visto tutti cosa è successo. Non volevo darle la mano e sapevo che questa possibilità non poteva esserci. Io ho proposto il saluto con la lama, lei ha rifiutato e l’arbitro mi ha detto che potevo scendere dalla pedana.

Mentre mi riscaldavo per l’assalto successivo, i giudici si sono avvicinati dicendomi che volevano parlarmi e lì mi hanno detto che avevo ricevuto il cartellino nero. So per certo che l’arbitro non voleva darmelo…”

Questa ennesima polemica, che coinvolge anche Luigi Samele, rischia di andare avanti a lungo. Una macchia, se di questo si tratta, che rischia di rimanere indelebile nella storia della scherma internazionale.

 

 

 

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