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Oscar Pistorius fuori dal carcere dopo 9 anni di reclusione

Oscar Pistorius fuori dal carcere dopo 9 anni di reclusione

Oscar Pistorius è uscito dal carcere dopo nove anni dalla sentenza per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp.

Il corridore, primo atleta disabile a competere alle Olimpiadi nel 2012, commise l’omicidio appena un anno dopo, e nel 2017 fu condannato a 13 anni e 6 mesi di prigione dopo un lungo processo.

Nel corso di questa mattina il Ministero della Giustizia sudafricano ha ufficialmente liberato l’atleta, anche se dovrà scontare il resto della sentenza a Pretoria, in una villa di lusso e agli arresti domiciliari, fino al 2029.

Oscar Pistorius esce dal carcere, ma continuerà la sua pena in casa a Pretoria

All’alba di oggi il Ministero della Giustizia del Sudafrica ha annunciato che Oscar Pistorius, a partire da oggi, non sconterà più la sua pena in carcere, dove fu sentenziato a 13 anni e 6 mesi dopo la morte della allora fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa con quattro colpi di pistola in quanto scambiata per un intruso, avvenuta il giorno di San Valentino del 2013.

Dopo un lungo processo durato anni, l’atleta paralimpico fu dichiarato colpevole nel 2017, ma solo adesso completerà la sua pena agli arresti domiciliari in una villa a Pretoria, dove verrà monitorato costantemente dalle autorità.

Nonostante lo sconto della giustizia locale, la famiglia della vittima, in primis la madre, non accettano il provvedimento, in quanto, secondo le dichiarazioni fatte in un comunicato, non credono ancora, a distanza di anni, alla versione ufficiale raccontata da Pistorius. Dopo la morte del marito, avvenuta di recente, lei è ancora convinta che la morte della figlia sia capitata di proposito.

Fino al 2029, anno della fine della sentenza, Oscar Pistorius non potrà rilasciare interviste ai media, non potrà consumare alcolici o sostanze stupefacenti e dovrà partecipare a dei programmi riabilitativi.

Prima della fine della sua carriera, Pistorius ha ottenuto sei ori ai Giochi Paralimpici in tre edizioni e divenne il primo atleta paralimpico a partecipare alle Olimpiadi, a Londra, nel 2012, senza però ottenere risultati di rilievo.