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Tour de France 2023: L’anteprima

Tour de France 2023: L’anteprima

Questo sabato inizia la edizione numero 110 del Tour de France, uno degli eventi più importanti del Ciclismo mondiale.

Da Bilbao e dai Paesi Baschi inizia la corsa alla maglia gialla e al trono di Jonas Vingegaard, presente anche quest’anno a difendere il titolo conquistato ai danni di Tadej Pogacar, alla pari anche quest’anno con il danese della Jumbo-Visma.

Saranno 3404 kilometri di battaglia quelli che aspetteranno i corridori della Grande Boucle nel viaggio che dalla Spagna si chiuderà, come ogni anno, sugli Champs-Élysées.

L’anteprima del Tour de France 2023 è firmata da Carlo Giustozzi, conduttore di “Angliru: Ciclismo all’insù“, il podcast del gruppo dedicato al Ciclismo.

 

Tutto sul Tour de France 2023: Chi porterà la Grande Boucle?

Se maggio è rosa, luglio è giallo. Non è facile, per noi italiani, dire se è meglio il Giro d’Italia o il Tour de France. Il Giro è il Chianti, De André, Gucci o Prada. Il Tour è lo Champagne, Edith Piaf e Jacques Brel, Saint Laurent. Mantenendo inviolata l’identità profondamente francese, il Tour ha saputo abbracciare una vocazione internazionale, diventando il terzo evento sportivo più seguito al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali.

Fortunatamente noi non dobbiamo scegliere tra Giro e Tour, e dopo esserci goduti lo spettacolo rosa di maggio, dal primo luglio assisteremo all’edizione numero 110 del Tour de France.

Il percorso del Tour de France 2023

Il Tour de France di quest’anno, il cui disegno lascia invero più che qualche dubbio, attraverserà solo cinque delle 18 regioni amministrative in cui è diviso l’Hexagone.

Si parte dai Paesi Baschi, come nel ‘92. Il legame tra l’Euskadi e il ciclismo è fortissimo e pieno di alti e bassi. La Vuelta fu organizzata annualmente, a partire dal 1955, da un giornale basco, El Correo-El Pueblo Vasco. I problemi interni e il terrorismo dell’ETA ebbero però tra gli obiettivi anche la corsa spagnola, e dopo un incidente nel ‘78 gli organizzatori decisero che la Vuelta non sarebbe più passata nei Paesi Baschi.

Il percorso del Tour de France 2023 (Crediti: Cadena SER)
Il percorso del Tour de France 2023 (Crediti: Cadena SER)

Il ritorno arrivò solo più di trent’anni dopo, nel 2011. Nel frattempo i Paesi Baschi furono però sede della partenza del Tour de France 1992, unica volta prima di questa edizione. Quell’anno Miguel Indurain indossò la prima maglia gialla a San Sebastian e trionfò in classifica generale a Parigi.

Il Tour de France di quest’anno affronta le principali catene montuose francesi. Si parte con i Pirenei, subito alla prima settimana. Particolarmente interessante la sesta tappa, con Col d’Aspin, Tourmalet e arrivo in salita a Cauterets-Cambasque. Domenica sette luglio il Tour riscopre una delle sue salite storiche, il Puy de Dome, teatro dell’epico scontro tra Anquetil e Poulidor nel ‘64. Il vulcano del Massiccio Centrale torna alla Grande Boucle dopo un’assenza durata 35 anni.

Proseguendo da ovest a est, il gruppo affronterà le Alpi tra la fine della seconda settimana e l’inizio della terza. Per la festa nazionale del 14 luglio, gli organizzatori hanno inserito l’arrivo in salita sul Grand Colombier. Nei giorni successivi altre due tappe alpine di alta montagna: cinque gpm (tra cui il Col de Joux Plane, hc) e arrivo in discesa il sabato, altri cinque gpm e arrivo in salita sul Monte Bianco la domenica.

L’ultima settimana si apre con l’unica cronometro di questo Tour de France, 22 km non troppo piatti da Passy a Combloux. Mercoledì 19 non prendete impegni: da Saint-Gervais a Courchevel ci saranno 166 km di fuoco, con la scalata anche del Col de la Loze, souvenir Henri Desgrange (l’equivalente della Cima Coppi) di quest’anno.

Il Tour si potrebbe però decidere in Alsazia: sono previsti sei GPM nell’ultima tappa prima della passerella finale di Parigi. Tra località dal nome francese e località dal nome tedesco, gli ultimi 133 km “competitivi” con arrivo a Le Markstein ci diranno il nome del vincitore del Tour de France numero 110.

Il sito del Tour de France segnala sei tappe di pianure, sei collinari e otto di montagna. Il percorso di quest’anno non è affatto semplice, ma anche i velocisti avranno la possibilità di portare a casa qualche successo di tappa. Visto il percorso della tappa inaugurale, è difficile non pensare a uno tra Van Aert e Van der Poel per la prima maglia gialla. Sono parecchie le frazioni movimentate, mentre la tendenza sembra quella di diminuire i piattoni che favoriscono i velocisti per la vittoria di tappa e tutto il gruppo per il recupero durante tre durissime settimane.

 

Chi saranno i nomi di spicco del Tour de France 2023?

Come è tradizione del ciclismo, e forse più in generale dello sport, questo Tour de France sarà segnato dalle rivalità. Ci sarà il terzo capitolo dello scontro tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Quest’anno è il danese che parte favorito: un po’ perché è il campione in carica, un po’ perché Pogacar non sarà al 100% causa caduta alla Liegi e un po’ perché Vingegaard è stato favoloso finora in stagione.

Il capitano della Jumbo ha vinto la generale al Gran Camino, Paesi Baschi e Giro del Delfinato, vincendo otto frazioni nelle corse a tappe. Potrà contare sull’appoggio di uno squadrone: cinque ottimi gregari, un quasi fenomeno come Laporte e un fenomeno vero come Van Aert, sul quale torneremo più giù. Sono parecchio incerte le condizioni di Pogacar, che non ha potuto preparare come avrebbe voluto questo Tour a causa del lungo recupero per l’infortunio al polso. La UAE è di tutto rispetto, ma rimane da capire se l’annuncio di voler fare correre Adam Yates come co-capitano sia solo tattica o paura che lo sloveno non ce la possa fare sulle tre settimane.

Jonas Vingegaard festeggia sugli Champs-Élysées il trionfo al Tour de France 2022 (Crediti: Thomas Samson/AFP/Getty Images)
Jonas Vingegaard festeggia sugli Champs-Élysées il trionfo al Tour de France 2022 (Crediti: Thomas Samson/AFP/Getty Images)

Gli altri big che potrebbero lottare per la generale sono parecchi, ma partono almeno un paio di gradini sotto rispetto ai due fenomeni sopra citati. Enric Mas è ormai una certezza alla Vuelta, ma arrivato a 28 anni deve puntare – almeno – al terzo posto in questo Tour. David Gaudu si è costruito la fama di rompiscatole (sono gentile) negli ultimi mesi, e vedremo se riuscirà a soddisfare le aspettative.

Skjelmose è in grandissima forma, e al Giro di Svizzera ha messo alle sue spalle talenti ben più affermati. Chissà però se riuscirà a mantenere questa condizione per tre settimane, o si sgonfierà sul lungo andare. Seguirò con molta attenzione Jai Hindley, che stagione dopo stagione sembra fare sempre un passo in avanti. L’anno scorso ha vinto il Giro, quest’anno…

Occhi puntati anche su tre ciclisti che hanno ormai oltrepassato i trenta, e dei quali è sempre difficile fare una previsione: Romain Bardet, Richard Carapaz e Simon Yates.

Discorso a parte lo merita la Ineos, che ha al suo interno tre o quattro potenziali capitani. Egan Bernal fa il suo grandissimo e attesissimo ritorno in un grande giro dalla Vuelta 2021. Non c’è però solo il colombiano: Carlos Rodriguez è uno dei giovani più interessanti del panorama ciclistico. Lo scorso anno ha chiuso al settimo posto alla Vuelta, quest’anno ha fatto nono – e in crescendo – al Delfinato. Daniel Martinez è tanto forte quanto incostante, mentre Pidcock deve ancora decidere cosa fare da grande: può puntare a fare classifica in un grande giro? Secondo me sì, ma forse non è ancora arrivato il momento.

Egan Bernal, vincitore del Giro 2021, sarà presente al Tour de France 2023 (Crediti: AFP)
Egan Bernal, vincitore del Giro 2021, sarà presente al Tour de France 2023 dopo una lunga assenza (Crediti: AFP)

Per quanto riguarda le vittorie di tappa, sarà aperto lo scontro tra Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel. Il primo ha sempre dimostrato una marcia in più al Tour rispetto al gemello diverso, ma il 2023 di MVdP è già storico: mondiali di ciclocross, Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix (e non solo) per il più grande corridore di classiche monumento degli ultimi anni. Il belga sarà al servizio di Vingegaard, l’olandese di Philipsen. Per Van Aert c’è anche l’”incognita” figlio: lascerà la Francia se/quando arriverà la notizia che la moglie partorirà il secondogenito.

Il terzo nome per le tappe è quello di Julian Alaphilippe, che dopo due anni grigi deve riscattarsi. Per le frazioni in salita occhi puntati su Giulio Ciccone e Thibaut Pinot, i due favoriti anche per la maglia a pois.

Tra i velocisti, Mark Cavendish cerca l’impresa di diventare il corridore con il maggior numero di vittorie di tappa (però Merckx ha vinto 5 Tour, 5 Giri d’Italia e 18 monumento in più). Lo scettro di miglior sprinter al mondo se lo dividono al momento Jasper Philipsen, sei vittorie in questa stagione e Van der Poel in squadra, e Fabio Jakobsen, una vittoria in meno del belga ma un treno più collaudato. Mads Pedersen è un corridore invece troppo completo per ridurlo a delle etichette.

Ma quindi, chi lo vince il Tour de France 2023? Il nostro nome di spicco è quello di Jai Hindley, ma se volessimo dare a qualcuno delle vere chances di vittoria puntiamo su Tadej Pogacar, che per noi è il favorito anche per la maglia bianca, mentre Pedersen e Ciccone possono vincere la maglia verde e a pois.

Il vero mattatore di questo Tour sarà Mathieu Van Der Poel, mentre diamo ad Axel Zingle, Luca Mozzato e Tobias Johannessen il ruolo di eventuali sorprese.