La WADA, l’agenzia mondiale antidoping, invierà un team di audit per valutare lo stato attuale del programma antidoping della Cina.
In seguito a dei test risultati positivi a un farmaco per il cuore effettuati a ben 23 nuotatori cinesi, la WADA ha deciso di svolgere ulteriori indagini ai fini della regolarità più assoluta nei prossimi giochi olimpici di Parigi nel 2024.
Cosa ha spinto la WADA ad effettuare più controlli? Le critiche ricevute nel corso degli ultimi giorni hanno fatto si che la WADA rivedesse il proprio lavoro e facesse ulteriori indagini. Le critiche arrivate verterebbero soprattutto sulla decisione di non sanzionare gli atleti. Difatti in seguito alle dichiarazioni degli atleti, l’agenzia mondiale antidoping ha deciso di accettare le loro motivazioni ed andare oltre senza imporre alcun tipo di sanzione.
In seguito a ciò non sono mancate le critiche arrivate da varie parti, compresi i media. Uno su tutti, L’USADA, ovvero l’agenzia antidoping degli USA. che ha usato il pugno dura dichiarando che tutto ciò faccia parte di un possibile insabbiamento. Alla luce di questa accusa, non si è fatta attendere la risposta della WADA che ha prontamente respinto tali accuse.
Non ci resta che aspettare gli sviluppi nei prossimi giorni.
Ombre e dubbi sul comportamento della WADA
Non è cosa di poco conto gli ultimi comportamenti messi in atto dalla WADA.
L’ultimo in ordine di tempo è proprio questo spiacevole episodio che non ha fatto altro che gettare cattiva luce sul comportamento dell’agenzia antidoping. La scelta di mandare un procuratore esterno nello svolgere le ulteriori indagini non ha fatto altro che alimentare le voci di un possibile insabbiamento.
L’episodio culmine del quale stiamo parlando è quello della positività di nuotatori cinesi nelle Olimpiadi del 2021 a Tokyo. I soggetti in questione riuscirono ad arrivare a medaglia nel corso dell’ultima olimpiade nonostante la riscontrata positività.
La gestione della WADA non è stata delle migliori, anche se va ricordato che il periodo fu quello in cui c’era ancora il coronavirus e la presenza di questa malattia non ha permesso ad essa di svolgere il loro lavoro nella maniera migliore.
Se sia stato o no volontario l’atteggiamento messo in atto dall’agenzia antidoping non sta a noi dirlo, sicuramente ci aspettiamo che si faccia luce sulla faccenda e si garantisca la piena regolarità ai prossimi giochi.
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