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Il WEC è superiore alla F1?

Il WEC è superiore alla F1?

Il WEC è superiore alla F1? Rispondiamo a questa domanda all’interno del nostro articolo dedicato al mondo dell’Endurance, comparandolo con la F1.

In questi ultimi anni, complice il debutto della categoria Hypercar, che ha attirato a sé l’attenzione dei più grandi marchi dell’automobilismo mondiale, il campionato mondiale Endurance sta vivendo una popolarità ed un successo che ormai mancava da diverso tempo.

Il FIA World Endurance Championship ha sempre avuto un fascino ed un successo particolare, ma grazie all’arrivo di case come Peugeot, Lamborghini e soprattutto il ritorno di Ferrari dopo 50 anni, sembra che stia vivendo una nuova giovinezza.

In tema motorsport è facile dunque fare il paragone con la Formula 1, serie automobilistica più conosciuta e famosa in assoluto. In questo articolo andremo dunque a vedere quali sono le maggiori differenze tra le due serie per quantomeno capire quale delle due sia superiore all’altra.

Le differenze tra WEC e F1

Fin dalla nascita di entrambi i campionati, gli appassionati del motorsport hanno sempre provato a confrontare WEC e F1, due mondi apparentemente simili, ma che in realtà sono molto diversi tra loro.

Tuttavia, entrambe le serie rappresentano il vertice massimo del motorsport coinvolgendo team altamente competitivi, piloti di grande talento e tecnologie all’avanguardia. Infatti le vetture sia del WEC che della F1 presentano innovazioni tecnologiche che migliorano prestazioni ed efficienza.

Ma come abbiamo già accennato, tra le due ci sono molte differenze tra format del weekend, gare, auto e business. Andiamo quindi ad analizzare le differenze sostanziali tra i due mondi.

WEC vs F1 – Il format di gara

Il WEC, World Endurance Championship, dopo aver preso il posto del Campionato mondiale Sport-Prototipi e della Intercontinental Le Mans Cup, è arrivato alla sua 11^ edizione in questo 2023, ma nonostante la sua giovane età si affida alla storia delle due precedenti serie per mantenere alta la sua grandezza.

Il suo format è composto da gare di resistenza dove, stando al regolamento della FIA, la durata minima è di 4 ore, fino ad arrivare ad un massimo di 24 ore, come la storica 24 Ore di Le Mans.

Ciò significa che ogni monoposto è condivisa da più piloti, secondo il regolamento WEC, che si alternano per tutto il resto della gara, rimanendo sempre all’interno della durata massima imposta dalla federazione.

Fino al 2023, in una gara valida per il mondiale del WEC, corrono contemporaneamente ben tre categorie di vetture contemporaneamente: Hypercar, LMP2 e LMGT3 Am.

Per le ultime due anche i piloti che corrono nel WEC sono suddivisi in categorie (Platinum, Gold, Silver e Bronze) in base alla propria esperienza e ai risultati ottenuti nel corso della loro carriera nel motorsport.

La partenza lanciata tipica del WEC. Tra le vetture delle varie classi c'è una distanza di sicurezza.

La partenza lanciata tipica del WEC. Tra le vetture delle varie classi c’è una distanza di sicurezza.Le gare della Formula 1 invece si svolgono sulla breve distanza e non a tempo. Una distanza imposta direttamente dalla FIA che si aggira intorno ai 305 Km (ad eccezione di Monaco dove la distanza è di circa 260 Km).

Nonostante la durata massima sia imposta dalla distanza, anche in F1 esistono limiti di tempo. Infatti una gara non può superare la durata di 2 ore, ma se viene introdotta la bandiera rossa che decreta lo stop forzato, il limite massimo aumenta fino a 4 ore complessive (incluso il periodo di stop).

Nel corso della gara, ogni pilota deve utilizzare un minimo di due mescole diverse e possono essere sostituite tramite i pit stop, se invece, in caso di pioggia, la gara viene dichiarata bagnata questa regola (per motivi di sicurezza) va a cadere, lasciando liberi piloti e team da utilizzare qualsiasi tipo di pneumatico.

Non c’è sostituzione di piloti, quindi correrà un singolo pilota per vettura e non ci sono suddivisioni di categorie: tutte le vetture corrono per il medesimo risultato finale.

La classica partenza della F1 dai blocchi di partenza.
La classica partenza della F1 dai blocchi di partenza.

Su che circuiti corre il WEC?

Il mondiale WEC corre su vari circuiti mondiali in cui corre anche la F1. Ecco il motivo per cui, spesso, si tende a valutare le prestazioni delle due classi maggiori per capire quale vettura è superiore.

Il calendario 2023 prevede una distanza di circa un mese tra una corsa e la successiva, ad esclusione delle ultime 2 corse che sono distanti 2 mesi.

Nel 2023 il mondiale è partito con la 1000 miglia di Sebring tenutasi negli Stati Uniti al Sebring International Raceway. Da qui, ci siamo spostati in Portogallo dove si è corsa la 6 ore di Portimao. Entrambe queste gare non saranno presenti nel calendario 2024.

Si è dunque rimasti in Europa con la 6 ore di Spa-Francorchamps, gara che ha visto per la prima volta una Ferrari molto competitiva fino all’ultimo. Da qui si arriva alla gara più importante per l’universo Endurance: la 24 ore di Le Mans

L’edizione 2023 è stata contrassegnata dalla vittoria della Ferrari, alla prima vittoria dopo 50 anni di assenza, che ha interrotto il dominio Toyota. La 24 ore del 2023 è stata la 100° edizione della corsa di durata più famosa al mondo e ha fatto parlare di sé anche per il debutto di un’autovettura NASCAR, gestita dal Garage 56, in una categoria a sé dedicata.

Dopo la corsa Francese, il WEC si è spostato al tempio della velocità di Monza per la 6 ore del circuito Brianzolo

Il mondiale si sposta poi in Giappone per la 6 ore del Fuji, circuito della casa Toyota e dove la vettura è sempre sembrata imbattibile. La stagione 2023 si concluderà in Bahrain con la classica 8 ore che fa da chiusura per ogni stagione dal 2012.

Su che circuiti ha corso il WEC?

Dalla sua nascita nel 2012, il campionato WEC ha corso su 13 circuiti differenti e due nuovi circuiti entreranno con il calendario 2024.

Il mondiale endurance ha corso la 6 ore di Interlagos dal 2012 al 2014, la 4 ore di Shanghai dal 2012 al 2019, la 4 ore di Silverstone dal 2012 al 2019, la 6 ore del Nurburgring dal 2015 al 2017, la Lone Star Le Mans al COTA dal 2013 al 2017 e la 6 ore del Messico dal 2016 al 2017.

Dal 2024, come vi abbiamo anticipato, entreranno nel calendario due nuove corse: la 1812 km del Qatar e la 6 ore di Imola. Saranno, inoltre, le prime due gare della stagione con il Qatar che ospiterà anche il prologo nell’ultimo weekend di Febbraio.

Torneranno Interlagos e il COTA che porteranno così a 8 le gare per il mondiale WEC del 2024.

Ma, per regolamento, si può correre su un solo circuito per nazione. Per questo, nel 2024 usciranno dal calendario sia Sebring che Monza. Esce dal calendario anche Portimao.

 

Su che circuiti corre la F1?

La Formula 1 corre su alcuni circuiti in cui corre il mondiale WEC. Ma, invece di avere 8 gare distanziate da quasi un mese, la F1 corre mediamente ogni 15 giorni. Il calendario 2023 vede infatti 23 gran premi, grazie all’introduzione del circuito cittadino di Las Vegas.

Dopo i test a Sakhir, oramai uno standard per il mondiale Formula 1, si inizia con il Gran Premio del Bahrain. Si prosegue con l’Arabia Saudita rimanendo dunque nella penisola Araba.

Una veloce tappa a Melbourne, una volta la prima gara del mondiale, e poi ci si sposta in Azerbaijan sul circuito cittadino di Baku. Da qui, si vola negli Stati Uniti per il Gran Premio di Miami seguito dal circuito di Imola che, nel 2023, non è stato corso a causa delle pessime condizioni meteo.

Si rimane in Europa per lo storico GP di Monaco seguito dal classico Gran Premio di Spagna sul circuito di Barcellona per poi volare in Canada per il Gran Premio a Montreal.

Si torna in Europa con l’Austria, Gran Premio di casa per la Red Bull e ci si sposta in Gran Bretagna per lo storico circuito di Silverstone. A seguito, si corre in Ungheria e a Spa-Francorchamps. 

Dopo la pausa estiva che vede le vetture ferme per quasi tutto agosto, abbiamo nuovamente una doppietta di circuiti Europei con il Gran Premio d’Olanda e il classico Gran Premio D’Italia a Monza

Si vola in Asia per il Gran Premio di Singapore, con il suo insidioso circuito cittadino per poi proseguire allo storico circuito di Suzuka, rientrato nel 2022 nel calendario F1.

Dall’Asia si torna nella penisola Araba con il circuito del Qatar ai primi di Ottobre per poi spostarsi nelle Americhe con 4 Gran Premi: il GP degli USA al COTA, il GP del Messico, Il GP del Brasile a Interlagos e il nuovo entrato GP di Las Vegas.

La stagione 2023 si conclude ad Abu Dhabi, sede oramai consolidata per la conclusione del Mondiale F1.

La critica principale mossa alla F1 è quella di spostarsi troppo e per troppo poco. Gli organizzatori hanno così riorganizzato il calendario per limitare gli spostamenti nel 2024, che vedrà il ritorno del GP di Cina e lo spostamento di Suzuka ad Aprile.

Per cause esterne, non è stato possibile spostare Miami prima o dopo il Gran Premio del Canada, che rimane dunque l’unico momento in cui la compagine fa un viaggio nelle Americhe e un ritorno in Europa in meno di un mese.

 

Su che circuiti ha corso la F1?

Nella sua lunga storia, la Formula 1 ha corso sia su circuiti cittadini che su autodromi. Inizialmente, i circuiti più antichi, venivano ricavati sia da strade chiuse al traffico che da tratti extraurbani. Uno di questi è tuttora visibile: la Eau-Rouge-Raidillon è ancora presente nel circuito di Spa-Francorchamps.

Tra i circuiti cittadini storici, tra cui citiamo lo storico Gran Premio di Pescara, rimane solo Monaco nell’attuale calendario. 

Dopo la nascita degli autodromi, il primo fu Indianapolis seguito da Monza, la F1 ha conosciuto un’enorme espansione planetaria che l’ha portata a correre in molti circuiti e che, grazie alla sua potenza, ha fatto in modo che venissero modificati in base alle proprie esigenze.

Uno degli esempi di circuiti modificati e poi dimenticati è l’Hockenheimring. Il circuito, una volta famoso per i suoi lunghissimi rettilinei e la sua lunghezza di 7 km, fu modificato in un circuito breve da 4.5k km prima del suo abbandono nel 2019.

Tra gli storici circuiti dimenticati possiamo citare il Nurburgring. La prima versione, che vide la tragedia di Lauda e altri gravi incidenti, venne pesantemente modificata per rispettare dei nuovi standard di sicurezza. La nuova versione ha ospitato il Gran Premio del Lussemburgo e il Gran Premio D’Europa dal 1995 al 2007. Ci si è tornati fino al 2013 per il Gran Premio di Germania per poi evitarlo fino alla strana stagione 2020. Adesso è assente dal calendario e non ci sono piani per farlo ritornare.

Oltre ai circuiti presenti nel calendario 2023 e 2024, ci possiamo ricordare che la F1 ha corso al circuito Paul Ricard fino al 2022 e che, prima di questo, in Francia si correva a Magny-Cours

Si correva anche a Kyalami, in Sud Africa, circuito che voleva rientrare nel mondiale ma che non ha ottenuto le autorizzazioni.

Negli anni 80 si è corso anche a Long Beach, Detroit, Phoenix e Dallas. Ma questi progetti naufragarono a causa dello scarso interesse del pubblico che preferiva, e continua a preferire, la NASCAR e la IndyCar alla F1.

La Formula 1 ha corso, con scarso successo, anche in India dal 2011 al 2013.

Al contrario, uno dei circuiti più amati dai tifosi non è più a calendario dal 2017: Sepang è stato rimosso a causa degli elevati costi di gestione.

Citiamo anche Watkins Glen, negli USA, tuttora usato dalla Indycar ma considerato non sicuro per la F1 e Buenos Aires. Quest’ultimo fu uno dei primi circuiti del mondiale F1 ma, il circuito, non è adatto alle regole del motorsport attuale. 

Sono oltre 70 i circuiti storici della Formula 1 e vi rimandiamo a questo link per scoprire più informazioni sulla storia dei circuiti della F1.

WEC vs F1 – Le differenze tra le auto

Anche solo dall’aspetto, le vetture WEC e F1 sono molto differenti. Ma quello che cambia notevolmente tra le due vetture sta spesso nascosto sotto, nel vano motore. Le vetture, essendo comunque ibride, possono essere confrontate e possono anche avere alcune similitudini.

Per quanto riguarda il WEC, abbiamo deciso di prendere in considerazione le vetture Hypercar (le cosiddette LMDh – Le Mans Daytona h), ovvero quelle che corrono nella classe principale del campionato.

Vettura, motore e regolamento del WEC: come sono le LMDh?

Le LMDh hanno un regolamento ben definito sul motore. Esse hanno un limite di potenza totale di circa 700 cv, con la progettazione del motore endotermico libera, lasciando ai vari costruttori carta bianca su cilindrata e configurazione a patto che rimangano a 4 tempi benzina.

Il sistema ibrido delle Hypercar può essere implementato nell’asse anteriore della vettura fornendo così una trazione integrale che rigenera l’energia consumata durante la frenata e complessivamente può avere una potenza di 200 Kw (circa 250 cv in più). Dunque, tutte le LMDh sono vetture con il 4×4 attivabile sopra ad una certa velocità.

Secondo il regolamento imposto dalla FIA, le Hypercar non devono avere dispositivi aerodinamici mobili e la carrozzeria non deve esporre componenti meccaniche.

Rimanendo nel campo aerodinamico, ciò che fa la differenza nelle Hypercar è il bilanciamento, ossia la capacità di generare il massimo del carico aerodinamico seguendo il regolamento in ogni condizione e tracciato.

Oltre a queste qualità, possiamo notare che le Pinne Dorsali delle vetture sono autorizzate, assieme anche all’assenza di un’ala posteriore. Questo permette di vedere vetture come la Peugeot 9×8 che non hanno un alettone posteriore.

Infine, nel tentativo di livellare al massimo le prestazioni tra i vari team, e di conseguenza nell’aumentare lo spettacolo, la federazione, solo per le Hypercar, ha imposto il BoP ovvero il famigerato Balance of Performance.

Gli organizzatori infatti, grazie al BoP, possono bilanciare le prestazioni delle vetture di tutto il gruppo costringendo modifiche al peso, potenza, efficienza aerodinamica e altre zone soprattutto nelle monoposto più potenti. Uno degli esempi, è quando rendere disponibile la trazione 4×4 sulle vetture.

Ad esempio, per le ultime tre tappe del 2023, la FIA ha emanato delle sostanziali modifiche per la classe Hypercar in modo che venissero penalizzate maggiormente Cadillac, Ferrari e Toyota. Al contrario, venivano premiate Peugeot, Porsche e Glickenhaus. 

Il comunicato recita che: “I dati raccolti durante la 24 Ore di Le Mans sono stati suddivisi e correlati con gli strumenti di simulazione, consentendo una migliore comprensione del potenziale di prestazioni ottimali di ciascuna vettura. 

L’aggiustamento assegna valori diversi a tutti e tre i circuiti che rimangono in calendario questa stagione – Monza, Fuji e Bahrain – tenendo conto delle caratteristiche uniche di ciascuno dei tre layout”.

La velocità massima più alta raggiunta da una Hypercar è di 349 Km/h da Louis Deletraz a Le Mans al volante di una Rebellion-Gibson R-13 nel 2020.

La Ferrari 499P, classico esempio di una LMDh
La Ferrari 499P, classico esempio di una LMDh che corre nel WEC

Vettura, motore e regolamento, come sono le Formula 1?

Le vetture di Formula 1, al contrario delle LMDh che corrono nel WEC, non hanno così tanta libertà

Il motore delle F1, secondo il regolamento della FIA, deve essere un V6 da 1600cc alimentato a carburante E10 che eroga 850 cv. Il motore deve essere coadiuvato da diversi elementi ibridi/elettrici come MGU-H, MGU-K, batterie che forniscono altri 130 cv, per un totale di oltre 1000 cv.

Le vetture di Formula 1 pesano, pilota e carburante escluso, di 796 Kg. Nella parte aerodinamica le regole sono molto stringenti, soprattutto con le altezze e le dimensioni dell’auto. 

Una vettura di Formula 1 deve avere il bordo esterno che non fletta più di 8 mm in corrispondenza di un carico di circa 60 kg (600 N). Il carico verrà applicato in 6 punti distribuiti a circa 30 cm di distanza. 

Per eliminare l’effetto porpoising, molto vistoso nell’anno 2022, i team avevano accettato un cambio di regolamento che è stato poi rimosso nel corso del 2023.

Le vetture devono essere lunghe 5,2 metri, larghe 2 metri e con un’altezza che varia tra i 95 e 100 centimetri.

La configurazione di monoposto che ha debuttato nel 2022 ha una minore resistenza all’avanzamento che le rende più instabili nei tratti misti e lenti. 

Ma il cambiamento più vistoso è la carrozzeria semplificata (senza varie appendici aerodinamiche) e il ritorno dell’effetto suolo, ovvero l’insieme delle azioni deportanti derivanti dallo strato dell’aria che corre sotto il fondo della vettura, creando più carico.

Inoltre, nel 2026 le vetture subiranno un altro cambiamento. Anche questo, come il calendario, sta subendo critiche anche da parte dei piloti stessi.

 Le velocità massime raggiunte da questa tipologia di vetture si aggirano intorno ai 350 Km/h, raggiunti da Charles Leclerc a Monza.

Il record assoluto di velocità per una Formula 1 fu raggiunto nel 2016 da Valtteri Bottas dove a Baku raggiunse i 378 Km/h al volante della Williams motorizzata Mercedes. 

La Red Bull Honda di Verstappen inseguita dalla Ferrari di Carlos Sainz.
La Red Bull Honda di Verstappen inseguita dalla Ferrari di Carlos Sainz.

Accelerazione e Forza G: le differenze tra WEC e F1

Uno degli elementi principali presenti nella parte automobilistica del motorsport è sicuramente la resistenza alla Forza G di vetture e piloti.

In ogni classe, le continue accelerazioni, curve e frenate sottopongono a forti sollecitazioni il corpo dei piloti, e devono inoltre mantenere un alto livello di concentrazione mentre sperimentano una forza G considerevole.

Ma prima di tutto, cos’è una forza G?

Usata soprattutto nell’aviazione, il numero di Forza G rappresenta l’accelerazione che moltiplica la massa del pilota che dà, come risultante, la forza a cui è sottoposto. Per esempio, in una decelerazione di 4G, il pilota prova su se stesso una forza-peso pari a quattro volte in più rispetto a quella che sente da fermo.

In caso di incidente, molto spesso questa forza aumenta moltissimo. Un esempio di questo caso è l’incidente di Max Verstappen a Silverstone in cui l’Olandese ha subito una decelerazione da 293 km/h a 0 km/h in meno di un millesimo di secondo. In questo caso, la Forza G è stata riscontrata in 51 G.

 

 

Tornando al confronto tra le vetture Hypercar del mondiale Endurance FIA WEC e le attuali vetture di Formula 1, possiamo notare come le due, nonostante siano tra le auto più veloci, tecnologiche e performanti al mondo, hanno una grande differenza in termini di resistenza alle forze gravitazionali.

Le Hypercar che corrono nel WEC raggiungono punti massimi di circa 3.5 G, ad esempio alla curva Pouhon di Spa, superando raramente il tetto dei 4 G. 

Al contrario, le vetture di Formula 1, grazie all’impressionate efficienza aerodinamica, arrivano a toccare i 5 G alla curva Pouhon. In curve veloci e forti frenate, come ad esempio la Curva 1 del circuito di Città Del Messico, possono toccare anche i 6.0 punti di Forza G.

Un altro elemento fondamentale che è strettamente collegato alla forza G è l’accelerazione da fermo.

Come abbiamo spiegato prima, le due tipologie di vetture sono completamente diverse in termini di motore termico, parte ibrida, peso, potenza, aerodinamica e cavalli. Ma secondo alcuni test effettuati su pista, è incredibile constatare come tra le due vetture non ci sia una grandissima differenza sulla partenza da fermo.

Se sfidiamo entrambe le vetture ad arrivare da 0 a 100 Km orari notiamo come entrambe, con una giusta spinta, raggiungono determinate velocità in 2,5/2,6 secondi.

La differenza sostanziale sul tempo sul giro però viene fatta dall’efficienza aerodinamica e dalla velocità in percorrenza curva che, grazie all’effetto suolo generato dalle nuove F1, va a favore di quest’ultima.

Tempi sul giro: è più veloce una F1 o una LMDh?

Se nelle accelerazioni da fermo Hypercar e Formula 1 sono più o meno simili, questo non si può di certo dire sulla velocità complessiva e tempo sul giro.

Per fare un esempio pratico, prendiamo un circuito dove entrambe le serie WEC e F1 corrono regolarmente, ovvero il tracciato di Spa-Francorchamps in Belgio.

Il record del giro sulla pista delle ardenne fatto da una vettura Hypercar è di 2.00.812, segnato dalla Toyota GR010 Hybrid #7 guidata in quell’occasione da Kamui Kobayashi durante l’ultima sessione di qualifiche della 6 Ore disputata lo scorso 28 Aprile.

Per la Formula 1, entra in gioco il carico aerodinamico che cambia radicalmente le forze in campo.

Grazie alla conformazione delle vetture e dal carico generato da questa nuova generazione, la differenza sul giro tra le due serie diventa impressionante.

Nella sessione di qualifica fatta lo scorso 28 Luglio, Max Verstappen, ha percorso i 7004 metri del circuito di Spa in 1.46.168, circa 15 secondi più veloce delle Hypercar.

Una sfida carina in un videogioco: Giro a Monza su una F1 contro 3 LMDh
Una sfida carina in un videogioco: Giro a Monza su una F1 contro 3 LMDh

WEC vs F1: dal vivo

Premettiamo una cosa, qualsiasi appassionato di motorsport, vedere dal vivo sia una gara del WEC che di F1 è un’esperienza unica ed irripetibile

Se vogliamo parlare delle differenze tra le due serie, prendiamo l’esempio del circuito di Monza, sede storica della Formula 1 che però dal 2020 fino al 2022 ha ospitato anche una tappa del mondiale WEC.

Un classico Weekend del WEC

Dal 7 al 9 Luglio scorso, sul circuito brianzolo si è disputata la 6 Ore di Monza, quinta prova del mondiale Endurance FIA WEC 2023.

Le attività sono iniziate già nella giornata di Giovedì 6 con la sfilata di piloti ed auto avvenuta a Piazza Trento e Trieste, dove gli appassionati hanno avuto l’opportunità di incontrare gli eroi del WEC, con selfie e autografi.

Nella giornata di Venerdì, per incentivare a riempire l’impianto, gli organizzatori hanno lasciato l’ingresso libero a tribune e paddock e alla Fan Zone con esposizione di vetture, merchandising, kids area, food court, maxischermi dai quali seguire l’azione in pista durante le prove libere del mondiale endurance e delle serie di contorno.

Il Sabato, oltre ad essere la giornata delle qualifiche del WEC, ci sono state anche ben 4 gare di contorno, F1 Academy compresa, ma soprattutto la prima Pit Walk, aperta a tutti gli spettatori, con sessione autografi nel periodo di “pausa” tra gare e qualifiche.

La seconda Pit Walk del weekend è avvenuta la Domenica mattina prima dello start della 6 Ore di Monza delle 12:30. Mentre il resto della giornata è stato caratterizzato dall’azione in pista durante tutte le sei ore e dalla spettacolare festa del podio.

I festeggiamenti del team Toyota sul podio di Monza.
I festeggiamenti del team WEC Toyota-Gazoo sul podio di Monza.

Un classico Weekend della F1

L’ultima volta che la Formula 1 ha fatto visita a Monza è stato nel weekend del 9/11 Settembre 2022, in occasione del Gran Premio d’Italia.

La giornata di Giovedì 8 Settembre è, come al solito, dedicata alle attività con la stampa, meet & greet con piloti e scuderie sia dentro che fuori l’autodromo.

A differenza del mondiale Endurance, la Formula 1 non ha concesso ingressi liberi nel paddock, ma tramite siti ufficiali ha messo a disposizione biglietti e pass speciali (a pagamento) per seguire l’intero weekend in postazioni privilegiate come Hospitality, Fans CLub, Garden Lounge, Race Club (sala vip e privè) immersi letteralmente nel lusso.

Le attività in pista per tutti e tre i giorni sono più frenetiche, anche grazie alle categorie di contorno come F2, F3 e Porsche Supercup.

Che sia nelle varie tribune o sul prato, l’ingresso è consentito a chiunque abbia acquistato il biglietto anche nelle aree ristoro dove sono montati maxi schermi per non perdersi neanche un minuto dello spettacolo offerto dalla Formula 1. 

E come di consueto, una volta finita la gara, tutti i cancelli vengono aperti per assistere e partecipare in prima persona all’emozionante festa del podio, direttamente sull’asfalto del tracciato più veloce al mondo.

 

Il podio della Formula 1 a Monza nel 2022.
Il podio della Formula 1 a Monza nel 2022.

I prezzi dei biglietti: la differenza tra F1 e WEC

Dopo aver analizzato cosa succede in un weekend di gara nel WEC e nella Formula 1, è lecito anche vedere quanto costano i biglietti per ciascuna serie.

Prendendo sempre come esempio il circuito di Monza, per quanto riguarda il World Endurance Championship, ci sono state diverse modalità di accesso.

Come già spiegato prima, la giornata di Venerdì della 6 Ore di Monza 2023 del WEC era ad ingresso libero ed assolutamente gratuito.

Per il Sabato (giornata di qualifiche ndr) il prezzo del biglietto medio si aggirava intorno ai 40 euro, mentre per la Domenica il costo era di 50 euro.

Inoltre vi è stata anche la possibilità di ottenere gli abbonamenti per entrambe le giornate con un costo di circa 60 euro e con un supplemento di 20 euro si poteva avere la possibilità di avere il VIP Paddock, ovvero un pass per girare liberamente nel paddock dell’Autodromo di Monza.

Discorso simile nelle modalità ma completamente diverso invece per la Formula 1.

Per andare a vedere il Gran Premio d’Italia in programma il prossimo weekend del 1-3 Settembre, ci sono tipologie d’ingresso differenti in ogni giorno.

Ogni settore (prato, tribuna centrale, curve ecc.) ha un suo prezzo ben definito, ma se vogliamo fare una media, per vedere le prove libere del Venerdì i costi girano dai 50 ai 100 euro

Per la giornata di Sabato dagli 85 euro del prato fino ai 250 della tribuna centrale, mentre per la domenica i costi si aggirano a partire dai 100 del prato fino agli 800 della tribuna davanti al podio. 

Anche in questo caso vi è la possibilità di fare un abbonamento per tutte le giornate dove, in base alla zona i prezzi partono dai 350 fino ai 1100 euro.

Pur con gli elevati costi dei biglietti, il pubblico della F1 invade Monza ogni anno.
Pur con gli elevati costi dei biglietti, il pubblico della F1 invade Monza ogni anno.

In conclusione: chi è superiore tra WEC e F1?

In conclusione, sia WEC che F1 condividono alcune caratteristiche comuni, ma la loro natura di base e regole specifiche le rendono due entità completamente distinte all’interno del mondo del motorsport. 

Guardando più attentamente, si può vedere come il WEC affondi le sue radici negli sport prototipo, figlia dunque di quella famiglia di vetture denominata Gruppo 5 nata nel 1966 e arrivata fino al 1982. Il campionato del mondo Sport Prototipi cessò di esistere nel 1992, con la chiusura del gruppo C a causa del basso numero di iscrizioni.

Le vetture del gruppo 5 e del Gruppo C erano già molto diverse dalle Formula 1 dell’epoca e, soprattutto negli anni 80 e 90, l’evoluzione della F1 segnò un netto divario rispetto alle vetture che correvano le corse Endurance.

La Formula 1, d’altro canto, è sempre stata la massima serie per le vetture da corsa. Le innovazioni che per noi, nel 2023, sono comuni all’interno di una qualsiasi vettura commerciale, nascono molto spesso in F1.

Basti pensare alle sospensioni attive, ai cambi semiautomatici, alle vetture ibride, alla gestione dell’aerodinamica o anche solo all’evoluzione delle benzina. Tutte queste evoluzioni prendono spunto da idee gestite e create in Formula 1.

Tuttavia, a causa del budget cup e delle regole sempre più stringenti, non assisteremo più ad una Tyrrell a 6 ruote o ad una squadra che rischia maggiormente nella creazione di un motore.

Gli alti costi, inoltre, non invogliano molte società a rischiare l’ingresso in Formula 1.

Al momento, sembra che la tendenza si sia invertita: il WEC ha più possibilità di sperimentare rispetto alla F1. Motori ibridi, assetti liberi, possibilità di creare un profilo aerodinamico personalizzato, rifornimenti di benzina e test rendono il WEC la nuova base per creare innovazioni.

La Formula 1, al contrario, ha meno sessioni di test ma ha più possibilità monetaria di introdurre delle novità e testare per più volte, grazie agli innumerevoli gran premi durante la stagione.

Di conseguenza, stabilire se e cosa sia migliore dell’altra risulta alquanto difficile… ai posteri l’ardua sentenza.